Giambattista Brocchi, "Pozzi de colli di Roma", in Dello stato fisico del suolo di Roma (Rome, 1820), 172 - 176.


“Tutti questi pozzi furono fatti nel tufo vulcanico, ne si venne a capo di incontrare l’acqua se non che discendendo fin presso al piano di Roma ad una profondita che in taluno e di cento e venticinque piedi, come appare dalle seguenti misure.”(172)


MAP #
LOCATION PROFONDITÀ PROFONDITÀ
DEL POZZO DELL' ACQUE
Pincio    
1
In villa Ludovisi al casino dell’Aurora 118 piedi 2.7 piedi
2
Nella bassa falda in via di S. Sebastiano al num. 11 44 35.8
     
Palatino    
3
In villa Spada 122 2.7
     
Aventino    
4
Nel convento di S. Sabina 103 2.7
5
Presso alla detta chiesa nella vigna al num. 11 109 6 2
6
Rimpetto alla detta chiesa nella vigna al num. 5 100 7.4
7
Via di S. Prisca nella vigna al num. 5 95.6 2.6
8
Ivi nella vigna al num. 4 94.8 5.6
9
Ivi nella vigna al num. 2 91.8 11.4
10
Nel convento di S. Saba 85.10 5.6
11
In via di S. Saba nella vigna al n. 6 84.4 5.4
12
In via Aventina nella vigna al n. 2 83.10 5.6
13
Nel convento di S. Balbina 98.9 27.7
14
Presso S. Balbina nella vigna al n. 9 64.4 6.0
     
Quirinale    
15
Nel vicolo Mazzarini 28.6 3.0
16
Nel monastero della Maddalena. Dal piano della strada 82.0 36.8
17
Nella bassa falda in via degli Ibernesi nella casa al num. 20 14.4 6.7
18
Altro pozzo nella medesima casa 17.8 12.6
     
Viminale    
19
In via di S. Lorenzo in Panisperna nella casa al num. 88 Contigua al monastero 55.7 8.0
20
Nel convento di S. Paolo primo Eremita in via delle Quattro Fontane 51.0 6.0
21
Alla meta della falda del monte in via del Boschetto nella Casa ai num. 58 e 59. Dal piano della strada. 41.6 6.0
22
Nella bassa falda in via di S. Lorenzo in Panisperna nella Casa al num. 44 33.0 4.0
23
Altro pozzo nella medesima casa 34.7 4.6
24
Nella valle fra il Viminale e il Quirinale in via del Serpente Nella casa al num. 39 31.4 5.0
     
Esquilino    
25
In via di S. Vito nel monastero delle Viperesche. Col piano della strada 60.0 11.5
26
Nello spiazzo rimpetto al palazzo di Caserta 63.7 12.0
27
Nel covento di S. Martino ai Monti 69.0 28.0
28
Nella vigna alle Sette Sale 52.6 5.6
29
Altro pozzo nello stosso luogo 63.0 4.0
30
Nel convento di S. Francesco di Paola 75.6 15.6
31
Nel convento de’ monaci del monte Libano sulla piazza di S. Pietro in Vincoli 77.6 27.0
32
Nella valle tra l’Esquilino e il Quirinale in via della Madonna de' Monti nella casa al num. 36. Dal piano della strada 11.4 11.4
33
Nella stessa valle in via della Suburra accanto alla chiesa di S. Giovanni in Fonti nella casa al num. 50 11.0 11.0
     
Vaticano    
34
Nel palazzo pontificio nel cortile di S. Damaso 65.9 7.3

“Oltre alla profondita de’ pozzi situati nella parte alta de’ colli ho in questa lista notato quella di alcuni altri che rimangono o a differenti altezze sulla falda o nel piano delle valli intermedie acciocche si vega che quanto piu basse sono le stazione altrettanto va scemando la profondita de’ pozzi medesimi. Quanto a quelli del piano ove e Roma moderna generalmente scendono da 10 a 20 piedi secondo che piu o meno alto e il cumulo delle rovine senza le quali si troverebbe l’acqua presso la suprfizie del suolo sotto lo strato sabbionoso. Fra I pozzii scandagliati e che sono sulle sommita quello del Quirinale in via Mazzarini fu trovato il men profondo di tutti essendo di 32 piedi all’ incirca compresa d’acqua.


“Da queste osservazzioni io deduco le seguenti conseguenze. Poiche tanto conviene giu scendere nelle colline vulcaniche di Roma per abbattersi nelle vene d’acqua e da dire che dove queste si manifestano cambi l’indole della roccia. Invece del tufa che per la sua porosita lascia filtrare questo fluido dovrassi trovare una terra idonea a trattenerlo ne potrebbe altra cosa essere se non che un’ argilla o una marma. Con molta probabilita si puo supporre che sia dessa una marna di formazione nettunica simile a quella che e tanto abbondante nel Gianicole e nel Vaticano da cui scaturiscono coopiosi rivoli. E poiche nel Gianicolo stesso e ne’ sotterranei del Campidoglio si rinvengono sotto il tufa depositi che hanno appunto avuto origine nelle acque del mare questa opinione ha piu valore di una semplice conghiettura. Siccome poi quando sulla vetta de’ colli furono scavati que’ pozzi non si trovo l’acqua ad una profondita che corrisponda al livello del piano di Roma, e siccome ancora questa profondita e disuguale ne’ pozzi delle diverse eminenze, sembra percio che la marna o l’argilla sotto le materie vulcaniche costituisca tumuli e gibbosita di varia altessa che si dovranno considerare come il nocciuolo di que’ poggi le cui dimensioni si ingrandirono dopo che I tufi e I lapilli vennero a sovrapporsi alle terre nettuniche. Generale per certo e il deposito di queste terre potendosi frarne concetto dalla frequenza de’ pozzi stessi che furono praticati ove tornava commodo con tutta quella sicurezza che dalla sperienza veniva suggerita, altrimenti pochi si sarebbero avvisati d’intraprendere cosi lunghe e dispendiose opere con l’incertezza dell’esito.” (175-176)

(please note that this text has not yet been corrected nor has it received accents).


Aquae Urbis Romae: the Waters of the City of Rome

Copyright, Katherine W. Rinne, 2001